Fondo Unico Disabilità in Legge di Bilancio 2024

Falabella (presidente FISH): “Quello che FISH chiede è che sia realizzato un testo unico sulla disabilità e che sia istituito un fondo unico per superare tutti i piccoli fondi oggi esistenti”

Tra le misure introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 si trova anche un articolo, il numero 40 del Capo III, interamente dedicato all’istituzione di un Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità, che dovrebbe essere operativo già a partire dal 1° gennaio 2024.

Il testo bollinato della Legge, dopo la firma da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato trasmesso il 30 ottobre al Parlamento, con l'iter per l'approvazione che quest'anno prenderà il via dal Senato. La manovra 2024, dal valore di circa 24 miliardi di euro, è composta di 109 articoli e 6 allegati.

Obiettivo del fondo, si legge nel testo del primo comma, è quello di assicurare un’efficiente programmazione delle politiche per l'inclusione, l'accessibilità e il sostegno a favore delle persone con disabilità.

“La Legge di Bilancio 2024 prevede un Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità – spiega Vincenzo Falabella, Presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento Handicap) all’Osservatorio Malattie Rare. –  Inoltre è previsto il Fondo per la non autosufficienza, di circa 915 milioni di euro, che prevede 500 milioni per l’unità di valutazione multidimensionale, 15 milioni circa per i progetti di vita indipendente e la restante parte per la non autosufficienza”.

La dotazione annua del Fondo Unico sarà pari a 231.807.485 di euro, destinati a finanziare una serie di azioni, elencate direttamente al comma 3 del citato Art. 40. Obiettivi di queste azioni dovranno essere:

  1. potenziamento dei servizi di assistenza all'autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado;
  2. promozione e realizzazione di infrastrutture, anche digitali, per le politiche di inclusione delle persone con disabilità, anche destinate ad attività ludico-sportive;
  3. inclusione lavorativa e sportiva;
  4. turismo accessibile;
  5. iniziative dedicate alle persone con disturbi del neuro-sviluppo e dello spettro autistico;
  6. interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale del caregiver familiare;
  7. promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone sorde e con ipoacusia, anche attraverso la realizzazione di progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e videointerpretariato a distanza nonché per favorire l'uso di tecnologie innovative finalizzate all'abbattimento delle barriere alla comunicazione;
  8. iniziative e progetti di rilevanza nazionale per la promozione dell’accessibilità e inclusione delle persone con disabilità.

L'utilizzo del fondo, stabilisce il testo, è disposto con uno o più decreti del Ministero per le disabilità, adottati di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri per le parti di rispettiva competenza. A decorrere dall’anno 2025, poi, gli enti territoriali beneficiari delle risorse saranno sottoposti a monitoraggio e rendicontazione ai fini della definizione degli obiettivi di servizio.

Il comma 6 prevede poi anche, a partire dal 2026, un incremento di 85 milioni di euro annui del Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità, istituito dalla Legge di Bilancio 2020 con la denominazione “Fondo per la disabilità e la non autosufficienza”, con una dotazione di 200 milioni di euro per il 2021 e di 300 milioni di euro annui a decorrere dal 2022. La Legge di Bilancio 2022 ha poi attribuito al Fondo la nuova denominazione di "Fondo per le politiche in favore delle persone affette da disabilità" e ne ha incrementato la dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026. Con quest’ultimo provvedimento la dotazione totale del Fondo dovrebbe raggiungere, dal 2026, i 435 milioni di euro annui.

Secondo il presidente FISH “Il fondo previsto dalla Legge di Bilancio 2024, è un punto di partenza importante. Il fondo, di 231.807.485 di euro, sarà ripartito in 3 macro aree: 200 milioni autonomia e comunicazione, 25,8 milioni per il sostegno alla figura del caregiver familiare, e i rimanenti 6 milioni di euro che è il fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia. Ricordiamoci però che non disponiamo ancora di una normativa che identifichi giuridicamente il caregiver e gli interventi a esso rivolti. E ricordiamoci che è assolutamente necessario concretizzare ciò che definiamo progetto di vita (articolo 14 della Legge 328), che attualmente è solo una voce del FNA (Fondo per la Non Autosufficienza) ma che merita di avere un capitolo a sé stante, per permettere alle persone con disabilità di vivere in autonomia. Per tutti questi motivi è tempo che la riforma venga attuata”.

C’è stato un taglio – spiega Falabella – sul fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità. Si tratta di 350 milioni di euro che sono stati stanziati con la Legge di Bilancio del 2019 e avevano uno scopo ben definito: attuare nel nostro paese una riforma complessiva. Successivamente, con la Legge di Bilancio 2021, quel fondo fu ripreso dal Ministero dell’Economia delle Finanze (MEF) e dedicato alla Legge Delega (Legge 227 del 2021), una riforma sostanziale dell'attuale sistema che il nostro paese deve affrontare sulla base degli impegni presi in Europa per l'applicazione del PNRR. Ma se la Legge non entra in vigore le risorse del 2022 e 2023 sono bloccate. Come FISH avevamo chiesto di usare quelle risorse per finanziare altri capitoli di spesa, ma il MEF ha ritenuto di usare quella cifra per coprire la quota parte eccedente del Decreto Aiuti e quindi del Superbonus, che ha avuto delle ricadute fattive sulle tasche dei cittadini e delle cittadine con disabilità”.

“La vera criticità che emerge dall’analisi della Legge di Bilancio 2024 – prosegue Falabella – è che il Fondo per la Non Autosufficienza (FNA) verrà assorbito dalla Legge 33, l’altra grande riforma prevista dal PNRR. Oggi il fondo finanzia e sostiene interventi a favore delle persone con disabilità non autosufficienti e anziani non autosufficienti. Domani sarà dedicato unicamente agli interventi per anziani non autosufficienti. E dalle proiezioni della Legge di Bianco attuale non è previsto alcun fondo per sostituire l’FNA”.

“Da tempo – sottolinea – quello che FISH chiede è che sia realizzato un testo unico sulla disabilità e che sia istituito un fondo unico per superare tutti i piccoli fondi oggi esistenti che disperdono di fatto le poche risorse che ci sono, perché sono mal armonizzati tra di loro e di conseguenza le Regioni non riescono ad ottenere una vera capacità di spesa. Per questo, le ministre Casellati e Locatelli hanno appena istituito un tavolo tecnico di cui fanno parte i Ministeri coinvolti, le Regioni, ANCI, FISH e FAND, per iniziare la ricognizione normativa oggi esistente e procedere, nei prossimi 6-8 mesi, alla redazione di un testo unico e alla realizzazione di un fondo unico, attraverso i quali vogliamo garantire il livello essenziale delle prestazioni sociali per le persone con disabilità”.

“Oggi la forbice tra l’investimento sociale e quello sanitario è sempre più ampia – conclude l’esperto – parliamo di 130 miliardi per la sanità e poco più di un miliardo per il sociale. Se teniamo conto che solo per la non autosufficienza il nostro Paese deve investire almeno 7 miliardi di euro siamo davvero ben lontani a quel livello essenziale. È tempo che il Governo dia risposte certe ai cittadini e alle cittadine che vivono con disabilità”.

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